PNL e Psicoterapia Multimediale

MARZIA BENVENUTI

PNL e PSICOTERAPIA MULTIMEDIALE
di MARZIA BENVENUTI
“La PNL è lo studio delle componenti della percezione che rendono possibile la nostra esperienza. Con l’espressione programmazione neuro linguistica indichiamo quello che a nostro giudizio è il procedimento usato da tutti gli esseri umani per codificare, trasferire, guidare e modificare il comportamento.” (Grinder & Bandler, La struttura della magia)
Per la PNL noi interagiamo con la realtà esterna attraverso uno dei tanti filtri (che operano nel processo di conoscenza, esplorazione e interazione con il territorio) costituiti dai 5 sensi. È proprio attraverso questi che ci rappresentiamo la realtà. Anche se usiamo tutti e 5 i sensi, ognuno di noi tende a prediligerne uno solo (sistema primario) per organizzare l’esperienza. Il sistema primario si riflette sul nostro modo di comunicare e di processare le informazioni, sia a livello verbale, sia a livello paraverbale che a livello non verbale. Per poter comunicare in modo efficace con un’altra persona, sarebbe necessario capire quale sia il sistema primario dell’interlocutore e usare una comunicazione a quel livello, facilitando così l’attenzione di chi ci ascolta e creando empatia sia a livello conscio che inconscio in quanto parleremo “la stessa lingua”.
Secondo Bandler, “Ogni sistema rappresentazionale ha le proprie submodalità: differenti modalità secondarie che caratterizzano la rappresentazione all’interno di una data modalità principale. Sono modi in cui il cervello ordina e codifica l’esperienza. Vengono impiegati per cambiare i modi in cui reagiamo alle nostre esperienze e a come pensiamo ad esse.”
In altre parole, le submodalità sono gli elementi più semplici di cui si compongono i sistemi rappresentazionali. Ad esempio, per il sistema visivo come submodalità avremo la luminosità, la dimensione, la nitidezza, il colore, la forma… Per il sistema auditivo avremo la tonalità, la velocità, la durata, il volume, il ritmo, la melodia… Per il sistema cinestesico avremo il movimento, la pressione, il calore…
Una delle tecniche riportate nel libro Usare il cervello per cambiare di Bandler, si basa proprio sulla modifica delle submodalità con cui ci rappresentiamo i ricordi. L’autore, dimostra come solo immaginando di modificare, per esempio, la luminosità, il colore, le dimensioni, etc. della rappresentazione mentale di un ricordo, reagiamo agli stessi pensieri in maniera molto differente.
Nella Psicoterapia Multimediale, inventata, teorizzata e sperimentata dal Dr. Nesci, ed ora praticata anche dagli psicoterapeuti della DREAMS, il paziente porta in terapia le foto dell’oggetto d’amore di cui vorrebbe elaborare il lutto. Le fasi principali di questa procedura prevedono che il paziente, aiutato anche dai suoi familiari, selezioni e raccolga le foto per lui più significative della persona perduta, le riveda col terapista nelle “picture sessions”, scelga una canzone o una musica che sia significativa del loro rapporto (“music session) e poi che questi materiali audiovisivi siano affidati ad un artista multimediale, che non conosce il paziente, e che sia quindi un terzo, al di fuori della coppia paziente-terapista, a creare un video (“memory object” o “psychodynamic montage”) che poi il paziente visiona insieme al terapeuta nella “screening session”.
Questa forma di psicoterapia si sta mostrando efficace nell’elaborazione dei lutti non risolti, sia di per sé come psicoterapia breve (circa 8 sedute) che all’interno di una psicoterapia più a lungo termine, per facilitare l’emergere di ricordi e vissuti.
Propongo allora una riflessione, che in me nasce spontanea…
Le due terapie hanno degli interessanti punti di contatto. Nella PNL la tecnica prevede la modifica di immagini mentali; nella Psicoterapia Multimediale si utilizzano invece immagini concrete, ma entrambe le tecniche sembrerebbero lavorare sulle submodalità, poiché il lavoro dell’artista sarebbe proprio quello di mettere mano a quelle immagini reali, modificandole, rendendole più nitide, dando una forma e una successione e creando da esse un video completo di musica…
E mi pongo una domanda… Si può pensare che l’artista nella Psicoterapia Multimediale contribuisce, come nella PNL, a una rielaborazione di quel ricordo proprio tramite il lavoro sulle foto?
In questa prospettiva, va inoltre evidenziato come un tale lavoro tocca tutti i sistemi rappresentazionali, dal visivo all’uditivo al cinestesico, e che questo tipo di comunicazione risulta oltre che efficace anche estremamente empatica, arrivando nel linguaggio inconscio di chiunque, indipendentemente da quale sia il suo sistema principale.
BIBLIOGRAFIA
Bandler, Richard: Usare il cervello per cambiare, Roma: Astrolabio, 1986.
Nesci Domenico Arturo Multimedia Psychodynamic Psychotherapy: A Preliminary Report. The Journal of Psychiatric Practice, Vol. 15, n. 2, May 2009, pp. 211-215, (Copyright Clearance Center, Walter Kluwer Health). Tradotto e pubblicato in italiano su Strumenti in Psico-Oncologia Rivista N.4 Settembre 2009.
Nesci Domenico Arturo Multimedia Psychotherapy – A Psychodynamic Approach to Mourning in the Technological Age. Latham: Jason Aronson, 2013.
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